Sono stato di recente a Stoccolma, ad una due giorni di investitori (in primo luogo venture capitalism) in soluzioni energetiche di nuova generazione ed ho approfondito moltissime cose assai notevoli, di cui sapevo poco o nulla. A parte che la Svezia ha in atto il progetto "Fossil-Fuel Free Country within 2020" (guardate cosa succede a Vaxjo
(http://postcarboncities.net/node/261), all'inizio ho incontrato un po' di persone del USGBC (http://postcarboncities.net/node/3287, e devo dire che Schwarzy appare essere particolarmente illuminato, tanto che ha fatto in teleconferenza il messaggio di apertura del convegno), che mi hanno introdotto anche alla business unit di GE Ecomagination (
http://ge.ecomagination.com/site/products/echm.html). Aldila' dei vari e molti aspetti, la cosa che piu' mi ha colpito e' stata la
geotermia a bassa entalpia (geothermal heat pump). Chiacchierando un po' in giro tra amici e parenti in Italia ho scoperto che nessuno ne sa assolutamente nulla. Tuttavia, ad esempio, dopo che ho raccontato a mio zio di cosa si tratta, egli ha contattato una societa' che in Italia fornisce il dispositivo ed ora ha deciso di installarlo nella sua casa di campagna vicino a Torino. Con l'aggiunta di un pannello solare che provvede i pochi watt necessari per azionare la pompa di calore, in termini di riscaldamento e raffreddamento della casa si liberera' completamente dalla necessita' di bruciare gasolio (nel suo caso)/metano, diminuira' drasticamente l'utilizzo di energia elettrica, ridurra' le emissioni e risparmiera' una montagna di soldi di bollette (da ex Goldman Sachs ha calcolato che la spesa up-front e' significativamente inferiore al valore attuale dei flussi di cassa in uscita per bollette dei prossimi 15 anni). Se si considera che oltre 1/3 del consumo mondiale di combustibili fossili va nel processo di heating/cooling degli edifici, beh direi che nn e' male, sptutto perche' e' gia' economicamente vantaggioso. In Germania ed in Francia, mi dicono, e' gia' relativamente diffuso, ma in Svezia e' in piena espansione. In Italia, la Silas sta collaborando a un paio di condomini a Rimini che recano tale tecnologia
http://casa.quotidiano.net/2008/04/02/4846/geotermia-anche-un-condominio-nel-suo-piccolo.htmlhttp://www.geotherm.it/esempi_impianti_commerciali.htmhttp://www.slideshare.net/Andrea.Zanzini/geotermia-a-bassa-entalpia/E' un esempio di una cosa assai interessante, credo. In ogni caso, me ne son venuto via da quei due giorni con due riflessioni principali:
1) Il dibattito dovrebbe concentrarsi assai meno sull'offerta di petrolio e molto piu' sul lato della domanda, perche' qui sono possibili enormi risparmi e recuperi di efficienza. A parte la quota edifici, il 70% del petrolio negli USA viene usato per il trasporto; di questo, circa la meta' e' utilizzato a livello cittadino per il viaggio di automobili da un punto A ad uno B. Prima di qualsiasi immaginifica soluzione, basta pensare a come il trasporto pubblico intelligente tipo Svezia possa creare massive economie di scala e poi guardare a come funziona, ad esempio, la Toyota Prius e paragonarla al tipico veicolo americano.
2) La
legacy energetica dei paesi emergenti nn e' per nulla paragonabile a quella di Usa ed Europa, anzi, nn esiste legacy punto. Molti di essi hanno la possibilita' di diversificare le proprie fonti energetiche
ab initio e lo stanno facendo. Infatti , mi ha sorpreso sapere chi e' l'uomo piu' ricco della Cina: tale, Shi Zhengrong, il fondatore della Suntech Power (all'inizio dell'espansione americana il piu' ricco era Rockfeller, un petroliere!!) (
http://www.suntech-power.com)
, e secondo un recente studio di WorldWatch/WorldBank gia' il 10% delle famiglie cinesi utilizza l'energia solare per riscaldare la propria acqua (ovvero in Cina e' installata i 2/3 della capacita' mondiale in tale tecnologia). Le 4 principali associazioni industriali cinesi hanno siglato a inizio 2007 un documento che prevede che il 25% del fabbisogno energetico del paese venga prodotto da fonti rinnovabili entro il 2025. Gli investimenti in fonti alternative (escluso l'idroelettrico) sono stati nel 2006 di 10 miliardi di dollari e di 14 miliardi nel 2007. Inoltre, in termini di semplice efficienza, l'undicesimo piano quinquennale di sviluppo ha un target di riduzione dell'intensita' di energia (l'energia necessaria per produrre uno yuan di reddito nazionale) del 4% annuo.
Varie:
1) Questi sono gli impianti che si fondano in buona parte sulle ricerche di Rubbia, ovvero il solare nn gia' fotovoltaico, ma termodinamico..... quello che in Italia e' stato cassato a Priolo ed ha portato Rubbia ad emigrare in Spagna.
www.nevadasolarone.net
http://www.abengoasolar.com/sites/solar/en/
2) Siccome il dibattito e' in genere assai confuso, mi pare, ecco un documento della Sekab, azienda svedese che lavora all'etanolo di seconda generazione, ricavato dalla cellulosa e nn piu' dal mais.
http://www.sekab.com/Sve2/Informationssidor/Information%20PDF/Myths_vs_Facts.pdf
In ultimo, in chiave magari piu' futuristica e di curiosita', ecco un'elenco di cose gustose:
http://www.businessweek.com/autos/content/mar2007/bw20070319_949435.htm?campaign_id=rss_topDiscussed
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